mercoledì 15 marzo 2023

The Whale

 


The Whale (USA, 2022, 117')


Regia: Darren Aronofsky
Genere: drammatico
Interpreti: Brendan Fraser, Sadie Sink, Ty Simpkins, Hong Chau, Samantha Morton


Charlie (Fraser) è un insegnante di letteratura dell'Idaho che tiene videolezioni di scrittura alla sua classe di studenti universitari avendo cura di non accendere mai la webcam. 
Il quadrato nero centrale, come un drappo pesante, cela la condizione di grave obesità in cui egli si trova.
Una vita totalmente difficoltosa, fatta di deambulatori, uncini per prendere le cose che cadono a terra e di cassetti pieni di cibo spazzatura.
Charlie anni prima lascia sua moglie e sua figlia perchè si innamora del giovane Alan, un alunno di una classe delle scuole serali.
Liz (Chau) è l'unica amica di Charlie ed è anche un'infermiera che si prende cura di lui informandolo che la sua tosse e il suo affanno sono i sintomi di un serio scompenso cardiaco congestizio; esortandolo ad andare in ospedale riceve continuamente la stessa risposta: non può andare per difficoltà economiche.
Un giorno a casa di Charlie per caso entra il giovane Thomas (Simpkins), un nuovo e fervente adepto della New Life Church; il ragazzo vedendo le condizioni in cui vive Charlie si convince di doverlo salvare con la sua predicazione.
Il protagonista odia profondamente la New Life Church poichè Alan, il suo defunto amore, ne faceva parte ed a causa di un grave senso di colpa religioso, precipita in una spirale anoressica che sfocia in suicidio.
Questo evento spiega la grave obesità bulimica di Charlie, più precisamente la sua rabbia introiettiva per non averlo saputo salvare.
Anche Liz odia la New Life Church, perchè Alan era suo fratello e perchè entrambi sono figli del capo carismatico.
Charlie si accorge che le sue condizioni di salute stanno precipitando e decide di riallacciare i rapporti con sua figlia Ellie (Sink), ormai adolescente; la ragazza è mossa da una profonda rabbia verso il padre per l'abbandono che subì da bambina. 
Nonostante gli insulti e le cattiverie che Ellie muove verso di lui, Charlie la convince a frequentarlo all'insaputa della madre aiutandola a scrivere i temi di scuola nei quali è carente e promettendole un lascito di 120.000 dollari alla sua morte, tutti i suoi averi. Ellie accetta.
Sarà l'inizio di una catena di eventi di impressionante intensità che ripercorreranno tutti i passi della vita di Charlie: dannazione, caduta, redenzione.
The Whale è un film che affronta il tema del rimpianto e della rabbia mal gestita, di come questa possa cristallizzarsi nelle vite delle persone intaccando anche i più semplici meccanismi di sopravvivenza, come il comportamento alimentare: in assenza di comunicazione l'anoressia, la bulimia o l'obesità grave non fanno altro che rappresentare dolorose facce della stessa medaglia.
Al tempo stesso The Whale è anche un film sulla gentilezza come forza in grado di scardinare dinamiche tossiche fornendo una via d'uscita a chi ne è ingabbiato.
Aronofsky impiegherà più di dieci anni per girare il film, in attesa dell'attore perfetto.
Fraser è vincitore dell'Oscar come miglior attore protagonista senza alcun diritto di replica: perfetto.
The Whale incassa anche l'Oscar come miglior trucco e acconciatura (Morot, Chin e Bradley).
La scelta di proiettare in 4:3 è davvero azzeccata ed accentua il senso di opprimente angoscia degli eventi, tutti ambientati nello stesso interno, salvo rare e fugaci variazioni sceniche.
Empatico, commovente ed intenso.


Stelle (da 1 a 4) = 3 e 1/2

lunedì 13 marzo 2023

Gli spiriti dell'isola




Gli spiriti dell'isola (USA, UK, Irlanda 2022, 114')

Regia: Martin McDonagh
Genere: drammatico
Interpreti: Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan, Gary Lydon

I fatti si svolgono sull'isola immaginaria di Inisherin nel 1923, durante la fase finale della guerra civile irlandese.
Come un violento fulmine a ciel sereno, senza alcuna spiegazione plausibile dall'oggi al domani il violinista Colm (Gleeson) interrompe l'amicizia che lo legava al mandriano Padraic (Farrell).
Padraic è sconvolto e non riesce ad accettare la fine della relazione amicale; tenta goffamente in tutti i modi di riavvicinare Colm, anche coinvolgendo sua sorella Siobhan (Condon), senza sortire alcun effetto benefico, anzi! Colm avverte Padraic che si mutilerà le dita delle mani una per volta se proverà nuovamente a parlargli. 
E il giorno dopo un grosso dito mozzato viene lasciato sulla soglia di casa di Padraic.
Una sera al pub, complice l'ispirazione alcolica, Padraic riesce quasi a convincere Colm al riavvicinamento con un semplice ma toccante discorso sul fatto che le persone potranno essere ricordate oltre la loro morte non solo grazie alla bellezza delle opere d'arte da loro prodotte, ma anche dalla gentilezza degli atti che le hanno guidate in vita.
Il giorno dopo altre quattro dita di Colm imbrattanto di sangue la soglia di Padraic. 
Prima che la situazione degeneri, Siobhan si trasferisce sulla terra ferma per lavorare come bibliotecaria, non prima di aver detto al giovane Dominic (Keoghan) che non si sarebbe mai potuta innamorare di lui.
La piccola asinella Jenny, di proprietà di Padraic, purtroppo muore soffocata tentando di mangiare le dita mutilate di Colm. 
Padraic impazzendo di rabbia minaccia Colm di bruciargli la casa per vendicarla, alimentando una spirale di eventi disastrosi.
Il soggetto, pur nella sua semplicità narrativa, pone in luce aspetti davvero profondi della nostra esistenza come la malinconia, l'incomunicabilità e la depressione come difficili barriere da abbattere anche quando si è circondati da persone che tengono alla persona afflitta da tale condizione (in questo caso Colm).
Lo spunto di riflessione è chiaro ed arriva efficacemente al pubblico, senza fronzoli.
La cornice dei paesaggi irlandesi è semplicemente incredibile, affatto bisognosa di ritocchi, proprio come la trama descritta dagli eventi.
Il film incassa tre Golden Globes 2023 (miglior film, miglior attore e miglior sceneggiatura) e ben nove candidature agli Oscar, purtroppo infruttuose.
Molto interessante.


Stelle (da 1 a 4) = 3

domenica 26 febbraio 2023

Grazie Ragazzi





Grazie Ragazzi (Italia 2023, 117')


Regia: Riccardo Milani
Genere: commedia
Interpreti: Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Giacomo Ferrara, Vinicio Marchioni, Fabrizio Bentivoglio, Nicola Rignanese, Andrea Lattanzi, Giorgio Montanini

Se sei un attore fallito che vive in uno squallido appartamento di fronte alla pista di atterraggio di Ciampino, se per pagare la bolletta della luce e comprarti le scatolette di tonno con le quali sopravvivi sei costretto a doppiare film porno, allora sei Antonio (Albanese).
Il nostro protagonista viene coinvolto dal suo vecchio amico attore ed impresario Michele (Bentivoglio), nell'attuazione di un singolare progetto riabilitativo per detenuti fortemente voluto dalla direttrice del carcere di Velletri, Laura (Bergamasco).
Lo scopo del progetto è quello di un lento e graduale reinserimento sociale e di relazione con gli altri attraverso il teatro e lo svogliato Michele molla la patata bollente (e poco remunerativa) all'amico Antonio.
In carcere il nostro protagonista, completamente spaesato dalla straniante prospettiva dei corridoi, delle celle e dei tempi dilatati che scandiscono le ripetitive giornate dei detenuti, riesce a raggruppare gli improbabili elementi di una scalcagnata comapagnia teatrale: Aziz (Ferrara), Diego (Marchioni), Ettore (Rignanese), Damiano (Lattanzi) e Mignolo (Montanini).
Sebbene il primo impatto con gli aspiranti attori sia per Antonio totalmente traumatico, le sue abili capacità di sensibile osservatore della vita gli fanno maturare l'idea di mettere in scena l'opera massima di Beckett "Aspettando Godot", convinto che l'insensata attesa dei personaggi ricalchi in qualche modo quella del fine pena dei suoi attori.
Nulla di più azzeccato! 
Il risultato narrativo è a dir poco commovente, la sensibilità di Albanese emerge facilmente ed amplifica le espressioni dei co-protagonisti risultando così in una pregevole prova attoriale caratterizzata da una ampia coralità dove ogni elemento non prevale mai sull'altro e concorre ad emozionare il pubblico.
Si indaga nel profondo della condizione umana, mostrando allo spettatore la miseria delle nostre carceri, le storie di vita di chi compie passi sbagliati e paga il suo debito con la società: sia dentro che fuori dalle mura di un carcere.
Questa pellicola è un dono prezioso, una storia leggera di profonde amicizie e di riscatti.
Piccola grande perla.


Stelle (da 1 a 4) = 4

Il Principe di Roma





Il Principe di Roma (Italia 2022, 92')


Regia: Edoardo Falcone
Genere: commedia
Interpreti: Marco Giallini, Giulia Bevilacqua, Sergio Rubini, Denise Tantucci, Antonio Bannò, Andrea Sartoretti, Liliana Bottone, Giuseppe Battiston, Filippo Timi


Corre a Roma l'anno 1829 e l'avido Bartolomeo tenta la sua faticosa scalata sociale. 
Da trovatello a garzone, da garzone a padrone di un forno, Bartolomeo si arrichisce ogni giorno di più a scapito del suo animo sempre più arido e sordo agli echi di un passato emozionale che ormai non ricorda.
Finalmente giunge l'occasione per il salto di livello nella nobiltà romana: Bartolomeo promette al principe Accoramboni (Rubini) di saldare tutti i suoi debiti in cambio della mano di sua figlia Domizia (Bottone) ottenendo così il titolo di Principe.
Un grave imprevisto costringerà Bartolomeo a ripercorrere i passi compiuti in passato, accompagnato da presenze eteree della storia moderna di Roma come Papa Borgia (Battiston), Giordano Bruno (Timi) e Beatrice Cenci (Tantucci).
Il suo viaggio, svolto in una dimensione onirica e paranormale, lo riconnetterà ad una sua antica dimensione di umanità, riaprendolo all'amicizia e all'amore.
Il Principe di Roma è una creatura chimerica con il corpo da Marchese del Grillo e la testa da Canto di Natale di Dickens tuttavia, al netto dei rimandi a cui si ispira, la sceneggiatura riesce a sostenere efficaciemente i ritmi della commedia valorizzando l'opera di Falcone.
Godibile commedia adatta a tutte le stagioni (della vita).


Stelle (da 1 a 4) = 2 e 1/2

Tenet

 




Tenet (USA, UK, Danimarca, Estonia, Norvegia, India, Italia 2020, 150')

Regia: Christopher Nolan
Genere: thriller, fantascienza, azione
Interpreti: John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Michael Caine, Kenneth Branagh

Una squadra speciale della CIA partecipa ad una missione di recupero di un oggetto non identificato svolta durante un attacco terroristico al Teatro dell'Opera di Kiev. Un membro della squadra, il Protagonista (Washington), riesce a trarre in salvo l'oggetto e la sua squadra ma purtroppo viene catturato da una fazione russa colpevole di aver tradito tutta la sua squadra.
Durante un interrogatorio dei russi tenta il suicido per non rivelare informazioni vitali ingoiando una pillola, ma l'interrogatorio altro non è che un test brillantemente superato dal Protagonista, il quale entra a far parte di una organizzazione segreta chiamata Tenet.
Lo scopo di Tenet è in qualche modo legato alla salvezza del mondo: una guerra nel futuro invia tracce di essa al nostro presente tramite oggetti dalla entropia "invertita" in grado di viaggiare indietro nel tempo.
La missione del Protagonista è quella di tracciare il flusso di armi invertite che stanno giungendo ai nostri giorni, questo lo porterà a conoscere la trafficante d'armi Priya (Kapadia), il fisico Neil (Pattinson) che diventerà suo collaboratore in missione, lo spietato oligarca russo Sator (Branagh) e sua moglie Kat (Debicki).
Lo sviluppo della trama prosegue seguendo un graduale livello di complessità innestato sul gioco delle successioni palindrome  degli eventi (esattamente come il titolo della pellicola e come i nomi di luoghi e persone ricorrenti nella storia: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS (le misteriose parole che compongono il quadrato magico di Pompei).
Nel 2021 la pellicola vince un singolo Oscar per i migliori effetti speciali a fronte di plurime candidature anche ai Golden Globe e BAFTA.
Nonostante Nolan abbia nuovamente stupito il pubblico indagando le fitte trame del tempo, tentando di scardinarlo in ogni suo punto ed allentando la trama degli eventi, in questa occasione il prodotto (seppur semplicemente spettacolare ed inconsueto) risulta forse caratterizzato da un eccesso di complessità che costringe lo spettatore a multiple visioni per avere una piena comprensione dei passaggi.
Davvero un prodotto di grande intrattenimento, tuttavia privo di un vero messaggio anche a causa di una deficitaria relazione fra i protagonisti che stenta ad emergere in parte soltanto nella fase finale.


Stelle (da 1 a 4) = 3

The Revenant





The Revenant (USA, Argentina, Canada 2015, 157')


Regia: Alejandro González Iñárritu
Genere: thriller, drammatico
Interpreti: Leonardo di Caprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter, Forrest Goodluck, Paul Anderson, Lukas Haas

Gli Stati Uniti più feroci, quelli della conquista di territori in mano ai nativi, di fucili contro archi e frecce, di brutale tecnologia opposta all'onore ed alla tradizione. 
In Nord Dakota, nel 1823, questo era il clima in cui gli uomini solcavano terre selvagge, tra pericoli e violenza. Hugh Glass (Di Caprio), capitano di lungo corso e profondo conoscitore dei nativi, guida una spedizione di caccia purtroppo soffocata nel sangue da un attacco dei guerrieri Arikara. 
I pochi superstiti dell'imboscata si rifugiano sulle montagne per evitare nuovi attacchi lungo la via più scoperta a ridosso del fiume. 
Durante la ritirata Glass subisce un violento attacco da parte di una femmina di orso grizzly sopravvivendo miracolosamente in condizioni disperate. 
Il capitano Henry (Gleeson) abbandona Glass e suo figlio Bridger (Poulter) al loro destino per non rallentare il ritorno al forte dei sopravvissuti. Resta con loro lo spregiudicato cacciatore Fitzgerald (Hardy), il quale tenta di indurre al suicidio Glass per liberarsi del suo peso ed intascare una ricompensa in denaro. 
Accortosi dell'inganno, il figlio Bridger ingaggia uno scontro con Fitzegarld che purtroppo ha la meglio sul ragazzo uccidendolo davanti agli occhi di un padre ormai esanime.
E' l'inizio di un duro viaggio di guarigione, redenzione e vendetta.
Poco da aggiungere alla positiva accoglienza della critica nei confronti dell'ennesimo capolavoro di Iñárritu: vincitore dell'Oscar alla regia, attore protagonista e miglior fotografia.
La prova attoriale di Di Caprio stigmatizza ciò che già conosciamo dell'artista: grande capacità interpretativa e resa veritiera dei suoi personaggi anche attraverso un duro impatto fisico sulla sua persona.
In particolare questo si aggancia alle modalità di costruzione del film scelte dal regista tramite l'impiego esclusivo di luce naturale e prevalenti riprese svolte in esterna.
Se questa scelta ha decisamente pagato in termini di resa estetica, anche coadiuvati da impressionanti piani sequenza e campi lunghi, ha sicuramente anche posto a dura prova maestranze ed attori, girando in ambiente montano e boschivo a temperature proibitive registrate anche su valori di -30°!
Di Caprio scelse addirittura di recitare febbricitante ed affetto da bronchite per rendere più reale la sofferenza fisica del suo personaggio (la tosse di Glass è vera!).
Una pellicola che fatico a definire diversamente da capolavoro.


Stelle (da 1 a 4) = 4

sabato 16 ottobre 2021

Dune: Part One




Dune: Part One (USA, Ungheria, Canada 2021, 155')


Regia: Denise Villeneuve
Genere: fantascienza
Interpreti: Timothee Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, 
Charlotte Rampling, Dave Bautista


L'umanità è andata oltre i tempi concepibili del nostro presente, dominando pianeti remoti sotto l'egida di potenti case gentilizie devote al potere dell'unico Imperatore.
Tra i pianeti più importanti vi è Arrakis, dove si coglie "la spezia", l'unica sostanza nell'universo conosciuto in grado di rendere possibile agli uomini il viaggio intergalattico.
L'Imperatore decide di togliere il controllo del pianeta alla casa Harkonnen e di affidarlo alla casa Atreides: ciò che all'apparenza sembra essere un dono, è in realtà un tentativo di emarginare il duca Leto Atreides (Isaac) poichè la sua ascesa potrebbe minare il potere centrale.
Il giovane Paul (Chalamet), figlio del duca, accetta il trasferimento familiare dal pianeta natale Caladan alla colonia di Arrakis. 
L'atmosfera carica di spezia del nuovo pianeta desta in Paul sogni e visioni del futuro dimostrando che in lui vivono sopite potenzialità innate che sua madre, Lady Jessica Atreides (Ferguson) ha da sempre cercato di far scaturire in quanto strega del Bene Gesserit.
Il crudele barone Vladimir Harkonnen (Skarsgård) non accetta di buon grado il nuovo avvicendamento su Arrakis: questo sarà l'inizio di un conflitto e di fatto la genesi della storia di Paul.
Il lavoro di Villeneuve supera senza difficoltà le velleità narrative ed iconografiche della prima trasposizione di Dune ad opera di Lynch nel 1984. 
La resa cinematografica attuale è estremamente più fedele al romanzo di Herbert e l'ambizioso progetto del regista ha visto la sua realizzazione a mio avviso nel migliore dei modi, impostandosi sulla lentezza.
La prima parte di questa visionaria trilogia, da molti vituperata per l'eccessiva dilatazione dei tempi narrativi, è a mio avviso funzionale allo spettatore in quanto lo immerge lentamente nell'universo Dune fornendo una chiara chiave di lettura dei molteplici e complessi avvenimenti che seguiranno.
In tal modo lo spettatore ha il tempo di adattarsi alle atmosfere futuristiche della storia, fatte di paesaggi onirici e vedute esotiche (forse eccessivamente connesse alla fotografia di Blade Runner 2049).
Il regista opera la scelta di concludere il primo capitolo con ciò che di fatto riveste il vero inizio della storia di Paul e la sua fedeltà al plot è certamente sintomo di una forte fascinazione subita leggendo il testo di Herbert.
Senza alcun dubbio questa è la miglior versione di Dune, sospendendo il giudizio globale in attesa dei prossimi capitoli.

Stelle (da 1 a 4) = 3