lunedì 16 gennaio 2012

The Blues Brothers - 30 senza invecchiare

Esattamente 30 anni fa, nell'incredibilmente lontano 1980, usciva nelle sale di tutti gli USA una delle mie pellicole preferite: The Blues Brothers.Molte persone oggi si ritrovano ancora a gustare le strambe scene e la straordinaria colonna sonora del film.Fiumi di parole sono stati vomitati dalla carta stampata nel corso di questo lungo trentennio tentando di inquadrare un'opera cinematografica che fa del suo punto di forza proprio l'atipicità di un cult movie che accomuna in sè molti generi, e quindi inclassificabile al cento per cento.

Inizialmente l'accoglienza della critica sui maggiori quotidiani d'America fu impietosa e fredda. La prima recensione apparve sul Los Angeles Times parlando di "...disastro da 30 milioni di dollari", accomunando "The Blues Brothers" a "1941: Allarme a Hollywood" in quanto a "disfunzioni ghiandolari". Il Washington Post scrisse di "imbecille stramberia" quella di nascondere gli occhi espressivi di Belushi con degli occhiali da sole. In realtà, secondo quanto dichiarato da John Landis nella biografia di Belushi scritta dalla moglie, gli occhiali da sole salvarono in più occasioni le riprese, quando Belushi si presentava sul set drogato e con l'aria assente. Decisamente più entusiasmante è stata invece la risposta della critica nel Vecchio Continente e precisamente in Italia: "una delle sorprese dell'anno" per La Repubblica ( a tal proposito consiglio la lettura di "John Belushi. L'anima blues in un corpo punk: il comico demenziale", Stefano Sorbini Editore, 1996 ).Gli incassi statunitensi non furono esaltanti: con 57 milioni di dollari divenne il decimo incasso del 1980, anno dominato dal blockbuster L'impero colpisce ancora. Gli incassi esteri di 58 milioni però resero i Blues Brothers il primo film statunitense a incassare più all'estero che in patria, portando l'incasso totale a 115 milioni di dollari ( Box Office Mojo ).

La caratteristica principale del film risiede a mio avviso nella sua colonna sonora, al punto che il 6 agosto 2004, dopo un lungo sondaggio, la BBC ha dichiarato quella dei Blues Brothers come la più bella della storia del cinema, grazie anche all'incredibile e irripetibile cast di giganti della storia del blues, del soul e della Motown che vi parteciparono, Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown, Cab Calloway e John Lee Hooker.Un film in grado di non appassire, di restare invece attuale grazie alla sua visione dissacrante delle istituzioni e della borghesia americana poggia il suo impianto contenutistico su solide basi artistiche: se questa pellicola non fosse stata accompagnata da "Think" ( Areta Franklin ); "Shake a Tail Feather" ( Ray Charles ) oppure "Minnie the Moocher ( Cab Calloway ) probabilmente le opinioni del Los Angeles Times sarebbero state vincenti.

Perchè in 30 anni di vita "The Blues Brothers" è ancora giovane e pimpante?Proviamo ad accomodarci sulle nostre poltrone, rilassiamoci e guardiamo ancora una volta il film. Salterà all'orecchio che stiamo anche ascoltando uno degli omaggi più belli da parte della cinematografia alla musica.
Perchè in 30 anni di vita "The Blues Brothers" è ancora giovane e pimpante?Semplice: perchè l'arte è per sempre!

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