sabato 9 febbraio 2013

Cloud Atlas - L'Atlante delle Nuvole

                          


Cloud Atlas - L'Atlante delle Nuvole (USA, Germania, Singapore 172 ')

Regia: Lana Wachowsky, Andy Wachowsky, Tom Tykwer
Genere: fantascienza, drammatico
Interpreti: Tom Hanks, Hugh Grant, Halle Barry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, James D'Arcy, Bae Doona, Ben Wishaw

Un ricco avvocato (Sturgess) rampollo di una benestante e schiavista famiglia americana bene parte per acquistare terra e forza lavoro per conto del futuro suocero. Uno schiavo nero lo salverà dalla rovina.
Ad Endiburgo un giovane pianista bisessuale (Wishaw) entra nelle grazie di un vecchio compositore e scrive una sinfonia bellissima che il suo mentore tenterà di estorcergli.
Luisa Rey (Barry) è una brillante giornalista, figlia d'arte, che nella California degli anni '70 indaga sul funzionamento della prossima centrale nucleare gestita dal magnate del petrolio (Grant), importanti informazioni confidenziali le abbasseranno i veli su di una inquietante realtà celata alla popolazione.
Inghilterra, giorni nostri, il vecchio e strampalato editore Timothy Cavendish (Broadbent) si trova per l'ennesima volta nei guai: i maneschi fratelli del suo ultimo "talento" tentano di estorcergli i soldi dei diritti  dell'ultimo best seller. L'idea di chiedere aiuto finanziario al suo esuberande ed attempato fratello si rivelerà non del tutto geniale. Incontrerà di nuovo il suo primo amore (Sarandon).
Nel 2144 a Neo Seul,  il futuro è distopico e dominato da un ipercapitalismo che ha creato delle gerarchie genetiche dove i cloni sono schiavi dei consumatori e dove Dio non ha più un posto nella mente degli uomini. Il clone Sonmi-451 (Doona), con l'aiuto del ribelle Hae-Joo Chang (Sturgess) fugge dal fast food dove svolge il lavoro per il quale è stata creata e riesce a trasmettere al mondo intero un messaggio di speranza e di libertà.
Grande isola di Hawaii, dopo Sloosha Crossing, 2300 circa. Una tranquilla e pacifica tribù dedita al culto della dea Sonmi vive una realtà primitiva post-apocalittica e intrattiene rapporti basati sul baratto con gli ultimi superstiti di una civiltà estremamente progredita dal punto di vista scientifico, i Prescenti.
Zachary (Hanks), pastore nomade della tribù della valle, difende i suoi parenti dai continui attacchi della tribù cannibale di Kona. Il giorno in cui la nipotina calpesta un pesce velenoso, sarà la Prescente Meronym (Barry) a salvarle la vita grazie ai suoi strumenti. Zachary per riconoscenza la condurrà sulla vetta del Mauna Kea, dove Meronym rivelerà a Zachary la verità su Sonmi e Sloosha Crossing.
Cloud Atlas è il prodotto della visione di insieme di queste sei storie apparentemente indipendenti l'una dall'altra; tuttavia nello sviluppo della trama risulta lampante allo spettatore che le azioni di un personaggio in un'epoca si ripercuoteranno in quella successiva, determinando un complesso intreccio di relazioni che nella globalità della pellicola dimostrano un messaggio ben preciso: ogni anima può ripresentarsi sotto altre forme e manifestare le sue potenzialità intrinseche attraverso azioni buone o cattive.
I Wachowsky non fanno altro che ripetere gli stessi concetti modificando radicalmente i luoghi e i tempi in cui si attuano le azioni dei protagonisti, ciò può risultare eccessivamente ripetitivo ma ad un'attenta analisi del tutto necessario alla trasmissione del messaggio di fondo; ossia che amicizia, libertà ed uguaglianza sono valori senza tempo che possono accompagnare ogni essere umano durante l'avventura della sua esistenza.
Il trucco degli attori lascia semplicemente sbalorditi, lo stesso interprete risulta irriconoscibile nel segmento successivo. Un film la cui metà era già sufficiente. 
Affascinante ma ridondante.

Stelle (da 1 a 4) = 2 e 1/2



Vita di Pi


Vita di Pi  (USA , 127')

Regia: Ang Lee
Genere: avventura, drammatico
Interpreti: Susaj Sharma, Irrfan Khan, Rafe Spall, Gerard Depardieu, Tabu, Adil Hussain

Piscine Molitor Patel (Sharma), al secolo Pi, è un insicuro ragazzino preso in giro dai compagni di scuola a causa del suo ridicolo nome che ovviamente gli è stato affibbiato da un padre razionale pragmatico e senza fantasia. Guadagnerà il suo soprannome imparando a memoria le migliaia cifre decimali di Pi greco, da qui il nomignolo. Vive a Pondicherry, in India, dove la sua famiglia gestisce lo zoo cittadino.
L'infanzia e l'adolescenza di Pi scorrono tranquille in paese ed il ragazzo subisce una forte influenza della spiritualità Indu che lo porterà ad approfondire inoltre la conoscenza del Cristianesimo e dell'Islam per focalizzare meglio se stesso e le sue percezioni.
Un giorno il padre (Hussain) decide che per lui e la sua famiglia potrebbe essere meglio andare a vivere in America, dove certamente i figli avranno più prospettive. Per cui, liquidato lo zoo, la famiglia Patel si imbarca su una sudicia nave da carico insieme agli animali da vendere in America. Certamente meno sudici del cuoco (Depardieu) che lavora a bordo. L'Oceano Indiano non sarà benevolo con i protagonisti causando il tragico affondamento della nave e la morte dell'intera famiglia Patel ad eccezione del povero Pi, unico superstite su di una scialuppa di salvataggio che avrà la sfortuna di condividere con una tigre, una scimmia, una zebra, una iena e un topo.
L'intera vicenda da un Pi adulto ad uno scrittore un pò in crisi, in cerca di una bella storia da pubblicare.
Le avventure di Pi e la tigre Richard Parker ricalcano i curiosi eventi avvenuti nei 227 giorni di navigazione che porteranno infine i due protagonisti a naufragare sulle coste del Messico.
La trama nella sua interezza è davvero affascinante, imperniata sul concetto che ogni essere vivente abbia un'anima e non soltanto l'uomo. La magia di Ang Lee sta nel fatto che, sebbene la maggior parte delle scene si svolgano su di una scialuppa in pieno oceano, lo spettatore non trova mai monotona la sequenza degli eventi facendo leva sulla mutevolezza di forme e colori che animano il mare intorno al punto d'azione.
Rara occasione in cui il 3D è apprezzabile.
Ultima chicca, il nome dato alla tigre, Richard Parker, è il nome del protagonista di una storia di Edgar Allan Poe, vittima di cannibalismo fra naufraghi.
Una viaggio terribile e fantastico in cui non conta la fine e l'inizio ma il percorso svolto insieme.
Come ogni viaggio che si rispetti.



Stelle (da 1 a 4) = 3


Nostos - il ritorno dello scrittore vivente

Ulisse parte e va via alla scoperta dell'ignoto quando accetta di andare a Troia con Menelao e non trova nient'altro che violenza, morte ed inganno. Tuttavia, nel momento in cui deve ritornare ad Itaca per riabbracciare la bella Penelope che lo aspetta, scopre un mondo fantastico di meraviglie magnifiche e terribili al tempo stesso.
Il miglior viaggio che si affronta è quello che non si pianifica, che non ci aspettiamo, la sorpresa è tutto.
Così come nelle pianificate pause tra una recensione e l'altra non ho mai trovato la voglia di scriverle, allo stesso modo, dopo quasi un anno di stop, ho provato quella magica e misteriosa sensazione di "stappo" della vena scrittoria. Un fiume in piena che frantuma una diga liberando una quantità di energia potenziale pazzesca irrompendo nella valle. Il sangue che perfonde i muscoli riattivandoli.
Queste righe non hanno nessuna velleità editoriale, se non quella di porgere un cordiale saluto a tutti i miei assidui lettori (circa 7-8, quanti ne bastano per fare una partita decente a Risiko) che ormai da tempo non hanno più avuto modo di gustare le mie recensioni di cinema.
Rientrare in punta di piedi in un luogo che da tempo non era più mio.
Concludo questo post un pò melenso insaporendolo con un pò di anteprime, dato che questo 2013 è iniziato decisamente col botto nelle sale cinematografiche i titoli in circolazione hanno stuzzicato di nuovo la mia voglia di recensire e, perchè no, di stroncare.











Buon cinema a tutti!

Pietro