martedì 4 giugno 2013

La Grande Bellezza




La Grande Bellezza ( Italia, Francia 142 ' )

Regia: Paolo Sorrentino
Genere: Commedia, Drammatico
Interpreti: Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Giovanna Vignola, Isabella Ferrari, Antonello Venditti, Serena Grandi, Galatea Ranzi, Luca Marinelli

Il Centro Storico di Roma. Oggi.
Jep Gambardella (Servillo) solca le acque della mondanità capitolina con il piglio del lupo di mare. 
L'eleganza dei suoi completi di lino di Catellani, i suoi modi affabili e l'eloquio gradevole hanno fatto di Jep un regale animale sociale in grado di dominare a pieno la scena romana e le feste altolocate del jet set che la compongo. Trapiantato in gioventù dalla Campania in quel grande Ventre di Vacca (Grandi) che è Roma, il 

Gagà Jep vive mollemente una carriera da giornalista affatto impegnato nella rivista gestita dalla sua migliore amica, Dadina (Vignola) nel nostalgico ricordo del suo unico romanzo pubblicato: "L'Apparato Umano". La terrazza vista Colosseo lo supporta nel sopportare.
Frequenta ogni notte un siparietto confuso e statico di amici intimi e compagni di sventure, tra cui Romano (Verdone) scrittore teatrale di Nepi mai realizzato e perennemente al guinzaglio di una giovane donna che lo sfrutta, Lello (Buccirosso) venditore di giocattoli dalla parlantina sciolta e marito infedele di Trumeau (Forte), Viola (Villoresi) ricca borghese con un figlio pazzo, Stefania (Ranzi) scrittrice radical chic (quasi sicuramente elettrice del PD) e naturalmente Dadina la nana.

Sul finire dell'ennesima festa, sgusciando via da un qualunque insipido salotto,  Jep decide di ritirarsi a casa, ma qualcosa in lui è scattato e la gioviale gigioneria che lo aveva sempre contraddistinto adesso inizia a lasciare spazio alla tristezza ed alla malinconia. I suoi sentimenti lo porteranno a scavare a fondo nei meandri delle sue divagazioni e dell'esistente che lo circonda. Si prende una pausa dalla scena, per guardarla dall'esterno. Alla ricerca della Grande Bellezza, il primum movens che lo spinse a Roma da giovane.
Il protagonista ci guida attraverso i suoi pensieri facendo di Roma il suo teatro onirico.
I grandi alberghi di Via Veneto, l'intricata trama delle viuzze del centro, Piazza Navona, le terrazze e i giardini nobiliari più belli e nascosti nella pancia di Roma sono lo sfondo di un semplice sogno, in cui ogni immagine prodotta sapientemente dal regista si carica di valenze simboliche, caricaturali e critiche.
Nella sua analisi della vita, Jep affonta inevitabilmente la morte e la sua insensatezza, soprattutto quando colpisce il giovane Andrea (Marinelli) e la bella Ramona (Ferilli), ingenua Barbarella spogliarellista che nasconde un atroce segreto.
Sorrentino spiazza completamente il pubblico, immergendolo in una narrazione esistenziale che non si osservava nel nostro cinema da tantissimo tempo. Ogni singolo fotogramma è ricco di significato e, seppure in molte occasioni il messaggio resta oscuro e celato, il legame con la vita ed i trascorsi del protagonisti si avverte molto forte.
Gli sconcertanti volti dei caratteristi scelti da Sorrentino e le situazioni grottesche vissute da Jep sono un perenne richiamo ed omaggio al genio di Fellini e di Pasolini.
Il cinema felliniano, seppur trasognate, possedeva un grande legame intrinseco con la terra solcata dai suoi protagonisti, la sua visione onirica della realtà risultava in qualche modo strettamente connessa a quella concreta dei suoi protagonisti. Allo stesso modo Sorrentino riesce a stigmatizzare con la potenza delle immagini i nuovi mostri di oggi: non più generati da guerra e miseria, ma assurdo prodotto dell'opulenza e di una pace devastante. Servillo semplicemente inarrivabile.
La purezza dei bambini e delle suorine che giocano nei chiostri invisibili di Roma, la fuga dei fenicotteri verso Ovest, le importanti radici della Santa, il ritorno di Romano a Nepi sono tra le immagini più commoventi del film, in cui il pubblico non può fare altro che carpire un unico messaggio: la Grande Bellezza della vita si trova sommersa dalla piccola bruttezza del quotidiano, sia esso vissuto a Tor Bella Monaca o in Via delle Zoccolette. La miseria è ovunque, si trucca solo in modo diverso.

Stelle (da 1 a 4) = 3 e 1/2






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