venerdì 17 febbraio 2012

Mission:Impossible - Protocollo Fantasma




Mission:Impossible - Protocollo Fantasma ( USA 2011 , 132 ' )

Regia: Brad Bird
Genere:azione
Interpreti: Tom Cruise, Jeremy Renner, Simon Pegg, Paula Patton, Léa Seydoux

Quarto episodio della serie Mission Impossible. Etan Hunt fugge da una violenta e quanto mai sovraffollata prigione di Budapest e si catapulta a Mosca per l'ennesimo ingaggio che l'IMF ha il barbaro coraggio di proporgli. Un attentato sconvolge la Russia ed Etan diviene il principale sospettato dell'accaduto: il governo deli Stati Uniti non può fare altro che attivare il Protocollo Fantasma; ossia disconoscere l'esistenza dell'IMF e di tutti i sui componenti. La squadra superstite che supporta l'eterno Signor Hunt, sulla quale pesa il destino del mondo, si avvale dei servigi dell'affascinante e sanguigna agente Carter (Patton); dei muscoli del pacioccone agente Brandt in versione Clark Kent (Renner) e delle gag dell'imbranato Benji Dunn (Pegg).
Dubai, Mumbai, Vancouver, Budapest e Mosca: folle corsa adrenalica per impedire al cattivone di turno di distruggere il mondo.
Il regista è Brad Bird, e chi lo conosce apprezza il suo tocco nella pellicola. Questo bambino prodigio scoperto dalla Disney è stato sceneggiatore e regista di alcuni tra i più famosi prodotti di animazione della Pixar degli ultimi anni (Oscar con Ratatouille). Il film scorre via liscio come l'olio, ed il suo demiurgo lo plasma come un vero e proprio giocattolo che non s'inceppa mai: semplice, lineare e divertente.
Bird aggiunge alle solite sequenze ai limiti del sovrumano un tocco di comicità introdotto dagli errori dell'agente Dunn, ottimamente interpretato da Pegg.
Cruise torna in forma fisica e si diverte a girare molte delle scene al cardiopalmo cui assistiamo senza l'ausilio della controfigura mostrando grandi doti atletiche visto che quelle interpretative le ha sfoggiate per l'ultima volta in Magnolia ed in Eyes Wide Shut. Semplicemente perfetto per Mission Impossible.
Centotrentadue minuti di divertimento: godetevi lo spettacolo.

Stelle (da 1 a 4) = 2    

domenica 5 febbraio 2012

The Iron Lady


The Iron Lady (UK/Francia 2011)

Regia: Phyllida Lloyd
Genere: drammatico
Interpreti: Meryl Streep, Jim Broadbent, Olivia Colman, Antony Head, Alexandra Roach

Il film ripercorre la vita dell'ex-primo ministro britannico Margaret Thatcher (Streep), compresa l'infanzia, la sua carriera politica e i 17 giorni antecedenti alla guerra delle Falkland (avvenuta nel 1982). Il tutto è visto attraverso gli occhi della donna che, ormai ottantenne ed in preda ad un Alzheimer galoppante, vive con patetica nostalgia i momenti del suo passato, specie quelli trascorsi al fianco del marito Denis (Broadbent). Nella testa di Margaret passato e presente si fondono in maniera inestricabile, ed inevitabilmente ciò si ripercuote anche nelle menti degli spettatori. La narrazione è frammentaria e sconnessa; la cronaca è incompleta, irritante ed estremamente di parte e l'effetto che si genera è la Tathcher che appare come eroina delle Falkland, propaganda pura e di bassa lega al tempo della crisi economica, di cui la nostra metallica lady è stata una delle più importanti fondatrici.
Le scelte della sceneggiatura avrebbero potuto intraprendere strade molto più incentrate sulla cronaca e sulla ricostruzione rigorosa di fatti che ancora oggi si conoscono poco e che in effetti, non sono stati analizzati con la freddezza necessaria, considerando la loro giovane contemporaneità al nostro tempo.
Un'occasione fondamentalmente sprecata di sviluppare un soggetto promettente, un piccolo appezzamento di terreno fertile nelle lande sconfinate del cinema che ormai ha narrato di tutto e di tutti.
Nulla da eccepire sulla performance di Meryl Streep che sicuramente ha meritato la nomination all'Oscar ma che non certamente pone una seria ipoteca sulla sua attribuzione.
L'attrice riesce, nonostante una narrazione ingarbugliata e tediosa, ad emergere ed a rappresentare l'unico punto in luce di una pellicola che altrimenti sarebbe destinata ad essere una copia manieristica ed impacciata del Discorso del Re. 
C'è da augurarsi che il filone sull'apologia del Regno Unito sia stato finalmente concluso e riccamente trattato. Oppure dobbiamo temere un ciclo agiografico sulla storia di Mr.Bean e di Hamilton?
Francamente quest'anno The Iron Lady non sarà in grado di ripetere gli stessi numeri del film di Tom Hooper alla scorsa edizione degli Oscar, data anche lo scarso numero di nominations.
Dio salvi la Regina, e soprattutto noi dal colpo di sonno.
Tedioso.

Stelle ( da 1 a 4 ) : 1 e 1/2