L'Amore Bugiardo - Gone Girl ( USA 2014, 149 ' )
Regia: David Fincher
Genere: drammatico
Interpreti: Ben Affleck, Rosamunde Pike, Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Carrie Coon, Emily Ratajkowsky
Una coppia perfetta. Nick (Affleck) si innamora perdutamente della sofisticata Amy (Pike) durante un party a New York. La storia d'amore sembra procedere a gonfie vele fin quando Nick, a causa della recessione, perde il suo lavoro di giornalista. La coppia quindi, non potendosi più permettere una vita nella Grande Mela, deciderà di trasferirsi nel paese natale di Nick: a Nord Carthage in Missouri. La provincia più meccanica che esista.
Le esistenze dei due amanti scorrono noiosamente l'una di fronte all'altra in una triste spirale di indifferenza e mancanza d'affetto. Gli unici conforti di Nick sono la sua confidente e sorella gemella Margo (Coon) e la sua giovane amante Andie (Ratajkowsky).
Amy nel frattempo si rifugia nel suo mondo di solitudine ordendo un piano diabolico nei confronti di Nick. La moglie psicopatica inscenerà la sua sparizione sospetta, disseminando il piccolo paese di finti indizi per incolpare Nick del suo presunto omicidio. Ma il piano di Amy subirà delle gravi evoluzioni.
Fincher sfodera l'ennesima opera ben diretta e mostra le sue grandi capacità anche nel saper scegliere un soggetto adatto alla trasposizione cinematografica come già successe con Fight Club nel 1999.
Gone Girl è in effetti un romanzo scritto da Gillian Flynn nel 2012.
Rosamunde Pike mostra nuovamente le sue doti di artista poliedrica, in grado di mostrare al pubblico, nel contesto dello stesso personaggio, molteplici sfaccettature di una personalità estremamente complessa. D'altro canto Ben Affleck, decisamente più dotato come regista e sceneggiatore, si limita ad interpretare se stesso nel ruolo dell'americano medio e inespressivo.
Il soggetto fornisce adito a molti spunti di riflessione, specialmente sulla tematica della finzione amorosa, e viene attualizzato dal ruolo fondamentale nella storia rivestito dai media americani, sempre più voyeristi e d invasivi anche di fronte a drammi umani che richiederebbero maggior sobrietà nella cronaca. Un interessante gioco delle scatole cinesi che si innesta su una trama perversa in cui le tematiche del falso e dell'apparenza vengono vivisezionate con una chiara vena polemica nei confronti della televisione.
Fincher regala una perla all'inizio del 2015 che fa ben sperare nella stagione cine
matografica che ci aspetta.
Capolavoro.
Stelle (da 1 a 4) = 4