martedì 1 maggio 2012

The Artist



The Artist (Francia 2011, 100’)

Regia: Michel Hazanavicius
Genere:drammatico, commedia,romantico
Interpreti:Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell

Siamo ad Hollywood, nel 1927 e la Silent Era del cinema muto sta vivendo le vette più alte finora mai raggiunte. L’astro più fulgido è Gorge Valentin (Dujardin). Alla prima di un suo nuovo lungometraggio, l’attore viene paparazzato al fianco di una sua bellissima ammiratrice, la giovane ed ambiziosa Peppy Miller (Bejo), sbarcata in California con un sogno nel cassetto: quello di diventare una star degl grande schermo.
Sul set di una nuova produzione il mattatore Valentin incontra nuovamente Peppy, che girerà al suo fianco in qualità di comparsa. Fra i due protagonisti si instaurerà un rapporto platonico fatto di sguardi e complicità che non andrà mai oltre.La svolta della vicenda avviene quando nel 1929 il produttore Al Zimmer (Goodman) finanzia il progetto di un film sonoro e Valentin si rifiuta di prendervi parte. L’opera sarà un successo mondiale e la figura di Valentin verrà posta da parte in un cantuccio del dimenticatoio portandolo alla rovina sia finanziara per via della Grande Depressione, sia psichica per via della perdita di notorietà. Nel frattempo la parabola di Peppy Miller è in piena ascesa:nascerà l’amore?

Il film è interamente girato a colori e reso in bianco e nero grazie alla tecnologia digitale di oggi, e la velocità di proiezione è più bassa rispetto ai normali film a cui siamo abituati proprio per dare un aspetto più simile alle pellicole dell’epoca. La recitazione, per via dell’assenza di sonoro, risente necessariamente della mancanza della parola e ritorna quindi a quello stato primordiale che era lo slapstick, smorfie accentuate che spesso avevano più valenza comica che drammatica, ecco perché quasi tutti i film muti erano commedie. Si deve rendere atto della dote espressiva dei due protagonisti, perfettamente a loro agio nel cimentarsi in questo metodo recitativo ormai desueto.

Stupisce e fa piacere rivedere dopo molto tempo sugli schermi, l’imponente presenza di John Goodman, da sempre considerato dottissimo attore.
Non è la prima volta che si assiste ad un omaggio del cinema moderno alla Silent Era; predecessori di Hazanavicius  sono stati infatti Jacques Tati nel 1953 con Le vacanze di Monsieur Hulot e Mel Brooks nel 1976 con Silent Movie.
L’idea non è originale, la trama spenta e scontata; l’unica nota positiva che ne emerge è la recitazione,anche se nonè poco non è certamente tutto.

Stelle ( da 1 a 4 ) : 2 e 1/2 

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