mercoledì 25 settembre 2013

Viva la libertà

                                                     


Viva la libertà ( Italia 2013, 94 ' )

Regia: Roberto Andò
Genere: drammatico
Interpreti: Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto, Judith Davis

Il centrosinistra italiano. Spudoratamente oggi.
Come la nave Concordia, il partito è guidato da un leader scialbo, grigio e dal carisma inesistente: Enrico Olivieri (Servillo). All'indomani della campagna elettorale  i sondaggi di varie agenzie lo danno per spacciato ed anche il partito sembrerebbe intenzionato a liberarsi di questo inutile fardello (potenza e ironia del sogno cinematografico). Enrico Olivieri, realizzando quanto gli sta accadendo intorno, decide improvvisamente di fuggire a Parigi all'insaputa di sua moglie Anna (Cescon) e del suo entourage costituito da Andrea Bottini (Mastandrea) ed Evelina Pileggi (Bonaiuto).
La segreteria del partito intraprende così delle segrete e spasmodiche ricerche del leader e di fronte ad una crisi interna così imbarazzante sarà l'ingegno di Bottini ad approntare una soluzione geniale: sostituire Enrico Olivieri con il suo fratello gemello, Giovanni Ernani (questo è il suo pseudonimo da scrittore).
La storia del Prof. Ernani è tutt'altro che paragonabile a quella del fratello: scrittore e filosofo che ha dovuto sottoporsi a cure psichiatriche.
La gestione della faccenda si complica per via del carattere istrionico di Giovanni, che tuttavia grazie alle sue spiccate capacità oratorie riesce inaspettatamente a risollevare le sorti del partito che affonda.
A Parigi nel frattempo, Enrico viene ospitato nella casa della sua prima fiamma, Danielle (Bruni Tedeschi),e con lei ripercorrerà i ricordi del loro passato amoroso.
Il regista del film, Roberto Andò, è anche lo scrittore del romanzo da cui è tratta la pellicola: "Il trono vuoto"; il merito dell'autore sta nella tematica scelta, sconcertante ed attuale: la crisi dell'opposizione politica del nostro paese, in grado di perdere perchè affetta dalla sindrome di Tafazzi o per il classico braccetto tennistico che viene sul 4-0. Il prodotto è di altissima caratura e definirlo soltanto film drammatico è limitante, considerati alcuni momenti che destano ilarità nel pubblico, complice la mimica di Servillo e l'amara realtà del nostro centrosinistra.
Viva la Libertà è l'ennesima prova della forza recitativa di Servillo in campo cinematografico e lo dimostra la sua naturalezza nell'impersonare due fratelli gemelli dalle personalità molto complesse e soprattutto opposte.
Il mix di questi elementi ne fanno una pellicola da non perdere.

Stelle (da 1 a 4) = 3 e 1/2

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