The Artist (Francia 2011, 100’)
Regia: Michel Hazanavicius
Genere:drammatico, commedia,romantico
Interpreti:Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell
Regia: Michel Hazanavicius
Genere:drammatico, commedia,romantico
Interpreti:Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell
Siamo ad Hollywood, nel 1927 e la Silent Era del cinema muto sta vivendo le vette più alte finora mai
raggiunte. L’astro più fulgido è Gorge Valentin (Dujardin). Alla prima di un
suo nuovo lungometraggio, l’attore viene paparazzato al fianco di una sua
bellissima ammiratrice, la giovane ed ambiziosa Peppy Miller (Bejo), sbarcata
in California con un sogno nel cassetto: quello di diventare una star degl
grande schermo.
Sul set di una nuova produzione il mattatore Valentin
incontra nuovamente Peppy, che girerà al suo fianco in qualità di comparsa. Fra
i due protagonisti si instaurerà un rapporto platonico fatto di sguardi e
complicità che non andrà mai oltre.La svolta della vicenda avviene quando nel
1929 il produttore Al Zimmer (Goodman) finanzia il progetto di un film sonoro e
Valentin si rifiuta di prendervi parte. L’opera sarà un successo mondiale e la
figura di Valentin verrà posta da parte in un cantuccio del dimenticatoio
portandolo alla rovina sia finanziara per via della Grande Depressione, sia
psichica per via della perdita di notorietà. Nel frattempo la parabola di Peppy
Miller è in piena ascesa:nascerà l’amore?
Il film è interamente girato a colori e reso in bianco e
nero grazie alla tecnologia digitale di oggi, e la velocità di proiezione è più
bassa rispetto ai normali film a cui siamo abituati proprio per dare un aspetto
più simile alle pellicole dell’epoca. La recitazione, per via dell’assenza di
sonoro, risente necessariamente della mancanza della parola e ritorna quindi a
quello stato primordiale che era lo slapstick,
smorfie accentuate che spesso avevano più valenza comica che drammatica, ecco
perché quasi tutti i film muti erano commedie. Si deve rendere atto della dote
espressiva dei due protagonisti, perfettamente a loro agio nel cimentarsi in
questo metodo recitativo ormai desueto.
Stupisce e fa piacere rivedere dopo molto tempo sugli
schermi, l’imponente presenza di John Goodman, da sempre considerato dottissimo
attore.
Non è la prima volta che si assiste ad un omaggio del
cinema moderno alla Silent Era;
predecessori di Hazanavicius sono stati
infatti Jacques Tati nel 1953 con Le
vacanze di Monsieur Hulot e Mel Brooks nel 1976 con Silent Movie.
L’idea non è originale, la trama spenta e scontata;
l’unica nota positiva che ne emerge è la recitazione,anche se nonè poco non è
certamente tutto.
Stelle ( da 1 a 4 ) : 2 e 1/2