Duplicity, ( USA 2009, 125 ' )
Regia: Tony Gilroy
Genere: thriller\spionaggio
Interpreti: Clive Owen, Julia Roberts, Tom Wilkinson, Paul Giamatti
In un mondo spietato dove il destino delle multinazionali è deciso dall'operato del controspionaggio industriale, l'ex MI-6 Ray ( Owen ) e l'ex CIA Claire ( Roberts ) stringono un patto per guadagnare cifre a sette zeri barcamenandosi fra fotocopiatrici adrenaliniche, microfoni nelle giacche; in una sfida all'ultimo i-phone.
La guerra nella quale le nostre due spie si insinuano è tra due giganti delle creme e delle lozioni ( occhio a non confonderle ) : l'una diretta dal mega-direttore in stile minimal zen ( Wilkinson ) che arreda il suo studio nell'attico solo con un bonsai; l'altra comandata da un presidente calvo e paranoico ( Giamatti ) che combina cene di lavoro in un bowling ai confini del mondo.
La sceneggiatura scritta dal regista struttura efficacemente i toni sostenuti e rapidi delle conversazioni e degli eventi che definiscono la trama; anche se a tratti il ritmo del film assume una lentezza biblica.
Owen ingessato in una maschera monoespressiva; prepotente ritorno sulle scene della Roberts che innalza il livello della recitazione assieme alla divertente performance di Giamatti che si conferma fra i migliori caratteristi degli ultimi dieci anni.
Finale rocambolesco e colpi di scena avvincenti.
Stelle ( da 1 a 4 ) = 2
Regia: Tony Gilroy
Genere: thriller\spionaggio
Interpreti: Clive Owen, Julia Roberts, Tom Wilkinson, Paul Giamatti
In un mondo spietato dove il destino delle multinazionali è deciso dall'operato del controspionaggio industriale, l'ex MI-6 Ray ( Owen ) e l'ex CIA Claire ( Roberts ) stringono un patto per guadagnare cifre a sette zeri barcamenandosi fra fotocopiatrici adrenaliniche, microfoni nelle giacche; in una sfida all'ultimo i-phone.
La guerra nella quale le nostre due spie si insinuano è tra due giganti delle creme e delle lozioni ( occhio a non confonderle ) : l'una diretta dal mega-direttore in stile minimal zen ( Wilkinson ) che arreda il suo studio nell'attico solo con un bonsai; l'altra comandata da un presidente calvo e paranoico ( Giamatti ) che combina cene di lavoro in un bowling ai confini del mondo.
La sceneggiatura scritta dal regista struttura efficacemente i toni sostenuti e rapidi delle conversazioni e degli eventi che definiscono la trama; anche se a tratti il ritmo del film assume una lentezza biblica.
Owen ingessato in una maschera monoespressiva; prepotente ritorno sulle scene della Roberts che innalza il livello della recitazione assieme alla divertente performance di Giamatti che si conferma fra i migliori caratteristi degli ultimi dieci anni.
Finale rocambolesco e colpi di scena avvincenti.
Stelle ( da 1 a 4 ) = 2
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