mercoledì 25 gennaio 2012

J. Edgar


J.Edgar,  (USA 2011 , 137 ')
Regia: Clint Eastwood
Genere: drammatico
Interpreti: Leonardo DiCaprio, Armie Hammer, Naomi Watts, Josh Lucas, Lea Thompson

Il film tratta della vita di John Edgar Hoover e di come divenne il primo direttore di una delle più famose agenzie investigative del mondo: l'FBI. J.Hoover la ereditò nel 1935 quando ancora era conosciuta col nome di BOI (Bureau of Investigation); fu soltanto grazie alla sua intraprendenza di leader (spesso anche ai limiti dello spionaggio interno legale) che il Bureau riuscì ad ottenere piena giurisdizione in ambito federale in tutti gli Stati.
In quarantotto anni di direzione dell'FBI, J.Edgar (DiCaprio) ha potuto interagire con i fatti più importanti della storia contemporanea degli Stati Uniti d'America e durante il film vengono narrati i più salienti da egli stesso, ovviamente secondo la sua versione autobiografica. Puntualmente sbugiardata dal piùccheamico di sempre nella vita e nel lavoro: Clide Tolson (Hammer).
La lotta interna ai filo-comunisti durante il maccartismo; gli spettacolari arresti ai danni del crimine organizzato dilagante dopo la Grande Depressione del 1929; la cattura e l'uccisione di John Dillinger ad opera di Melvin Purvis (obbligatorio visionare Nemico Pubblico di Michael Mann per ottenere un quadro d'insieme); la gestione del rapimento di Baby Lindberg. Questi alcuni dei temi storici affrontati con grande dovizia di particolari nei dialoghi incalzanti; merito di una sceneggiatura magistrale; opera di Dustin Lance Black, già sceneggiatore per Milk : curioso che un mormone rediga in meno di quattro anni due scritti sull'omosessualità.
L'intento di Eastwood non è quello di costruire una cronaca rigorosa di J.E.Hoover bensì di illustrarci chi è J.Edgar: un uomo dalla personalità estremamente complessa, un'affilata mente politica capace di tenere in pugno ben otto presidenti americani ma anche un ragazzo in perenne lotta con le sue fragilità interiori opportunamente represse da un complesso di Edipo grande come la Casa Bianca.
Clint Eastwood è maestro nell'introspezione sui suoi personaggi palesando la sua dote migliore con la delicata bellezza delle sue immagini, che trova soprattutto espressione quando assistiamo alle scene di intimità , e J.Edgar non è scevro da questa dinamica. La cena privata a casa dell'amico Clide meriterebbe di per se stessa un Oscar. 
La visione e l'ideazione di J.Edgar possono quindi offrirci un ulteriore tassello per costruire e comprendere la poetica cinematografica dell'Eastwood-regista: un uomo estremamente attratto dalle figure forti, arcigne, rocciose e spigolose; ma che in realtà sono in grado di racchiudere nel proprio Io un oceano complesso di emozioni in grado di rendere tangibilmente umani i personaggi da lui concepiti. 
In questo Walt Kowalsky di Gran Torino, Frank Dunn di Million Dollar Baby e J.Edgar rappresentano una sorta di archetipo per il regista, che indubbiamente riversa nelle sue creature le influenze dell'Eastwood-attore (due volti della stessa medaglia), capace di ruoli eccelsi come l'uomo senza nome nella trilogia del dollaro di Sergio Leone.
In ultima analisi, J.Edgar emoziona e pone una nuova tacca sul cinturone dei successi del maestro Eastwood.

Stelle (da 1 a 4) = 3 e 1/2

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