Regia: Marco Bellocchio
Genere: drammatico\storico
Interpeti: Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Pier Giorgio Bellocchio, Corrado Invernizzi, Michela Cescon
A Trento, Benito ( Timi ) si da alla fuga: via dalle carabine dei gendarmi! Trova salvezza in un bacio strappato alla giovane Ida Dalser ( Mezzogiorno). A Milano la ( solamente ) bella trentina, irretita da cotanta italica e priapica passione, trova il modo di incontrare di nuovo Benito e di perdersi con lui nell'estasi di coiti e dolci amplessi agognati da tempo evidentemente solo da lei .
Ida darà alla luce nel Giugno del 1915 Benito Albino Mussolini ( poi Dalser, poi Bernardi ). Il giovane rampollo, depositario della genetica romanità di Sua Eccellenza, sarà lo scandalo che porterà il Duce a provvedere al suo stesso isolamento e al ricovero coatto in manicomio a Venezia della povera Ida sedotta e abbandonata, condannata ad una damnatio memoriae addirittura dall'uomo più potente dell'epoca.
Dramma di un amore non corrisposto che conduce a una follia indotta dalle gerarchie e dai burocrati.
Dramma di un pubblico costretto ad affrontare una sceneggiatura ( Bellocchio ) estremamente statica, scarna, piatta e compiaciuta di se stessa.
La prima mezz'ora appare interessante grazie alla magistrale qualità della recitazione di Timi; il resto del film scorre lento come un fiume di magma, condotto faticosamente in avanti soltanto dalle bianche carni della Mezzogiorno.
Ma fortunatamente un film si giudica non soltanto dalla sceneggiatura e dalla recitazione ma anche dalla regia: Bellocchio ci regala splendidi tagli e primi piani di un'efficacia disarmante. Cinema nel Cinema che si fa araldo di un mondo interiore inesprimibile dai personaggi ( vedi Chaplin ); paesaggi carsici di un aspetto mistico tipico dell'arte di Bellocchio ( il passaggio in grotta ).
N.B. Fortissima corrispondenza tra il personaggio di Alessandro in "I pugni in tasca " ( Bellocchio, 1965 ) e il Duce di "Vincere".
Deluse le aspettative.
Stelle ( da 1 a 4 ) = 3

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